LA SOLUZIONE È NEL VOTO CONSAPEVOLE E RESPONSABILE

Espressione del voto e democrazia sono il binomio inscindibile e imprescindibile di un Paese consapevole di non poter fare a meno della partecipazione alla vita politica e sociale. È quel senso di responsabilità che, proprio nei momenti difficili, i cittadini debbono esprimere per rivendicare il loro diritto ad essere fautori del proprio destino. A questo senso di responsabilità, che non a torto, oggi, si esprime con non poco imbarazzo rispetto alle performance poco autorevoli in cui si esprime quotidianamente la politica, occorre fare un appello accorato ed estremo.

Anzi, le elezioni europee ed amministrative del prossimo 26 maggio rappresentano l’occasione per uno scatto d’orgoglio auspicabile in un momento difficile per il Paese; un momento in cui occorre reagire con razionalità e coscienza evitando reazioni inutilmente retrogradi e distorsive di una realtà che, per quanto difficile, abbiamo il dovere civico, politico e morale di riprendere ed invertire nella direzione di una difficile ma possibile ripresa. La lunga crisi economica, il disagio sociale che da essa consegue, la sfiducia verso le istituzioni, sono le ragioni del massiccio assenteismo elettorale e della protesta. E nel voto reattivo radicano e proliferano i populismi e gli ottusi neofascismi che nella speculazione elettorale trovano l’humus confacente a quelle aspirazioni ostili a qualsiasi spinta innovatrice e concretamente progressista.

In un quadro politico non proprio agevole, l’elettore dovrà trovare la forza di respingere chi della politica intende farne un mestiere, poco utile alla società; dovrà prediligere, piuttosto, un sano attivismo politico fatto di passione e senso civico, favorendo quelle forze effettivamente e concretamente progressiste che convintamente militano a favore di una Europa dei diritti sociali e civili, che impediscano l’affermarsi di un neoliberismo incurante delle fasce più deboli della società. Occorre avere in mente che astenersi dal voto equivale a rafforzare il sentimento antieuropeo che non è nell’animo della gran parte degli italiani e che si alimenta del disorientamento e delle difficoltà del momento. Rispetto a questi tentativi destabilizzanti, talvolta mascherati da uomini forti, la risposta è nell’affermazione di quelle forze politiche che vedono nell’Unione Europea e nell’eurozona un percorso da completarsi da cui non si torna indietro, che nel consolidamento del progetto europeo identificano la risposta migliore alle sfide economiche e commerciali della globalizzazione, che guardano al rispetto dei diritti della persona come un necessario riferimento.

Ecco perché il voto è l’unica reazione possibile, civile e realmente costruttiva che il cittadino ha il dovere di esprimere.

Carlo

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *