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Basilicata inclusiva per il contrasto alle fragilità sociali.

Nessuno deve essere lasciato indietro, nessuno deve essere lasciato fuori. Le sfide della competitività, dell’innovazione, della trasparenza, dell’efficienza amministrativa perdono di significato in una comunità che non riesce a farsi carico delle persone in condizione di fragilità economica, che non assiste gli esclusi, che rimane chiusa, lacerata dai corporativismi. La crisi degli ultimi anni ha fatto crescere in modo drammatico la quota di popolazione a rischio di povertà ed esclusione sociale, intesa non soltanto come privazione materiale ed economica, ma anche sotto il profilo educativo e di esigibilità dei diritti di cittadinanza (mobilità, salute, cultura, etc.) Da qui l’esigenza di approntare efficaci strumenti di intervento per promuovere e sostenere la coesione, sia sul versante economico, attraverso politiche per l’occupazione, sia sul versante sociale, mediante azioni di rafforzamento delle capacità, anche residue, dei soggetti in condizione di fragilità espressa o potenziale.

Per rilanciare la coesione sociale occorre investire sul rafforzamento della rete integrata dei servizi sanitari e sociali, in modo da garantire accesso e qualità delle prestazioni, integrazione fra i diversi centri di erogazione dei servizi in ottica multidisciplinare e valorizzazione del Terzo Settore, da sempre elemento di qualificazione del welfare in Basilicata.

Gli interventi per il contrasto alle fragilità sociali, finanziati o coordinati dalla Regione, dovranno prevedere azioni formative e di inclusione attiva, con percorsi mirati per l’inserimento lavorativo delle fasce più deboli. In tal senso ci impegniamo, tra l’altro, a dare piena attuazione al piano denominato “Basilicata Eccedenza Solidale” in materia di “Contrasto al disagio sociale, mediante l’utilizzo di eccedenze alimentari e non”.

Coworking sociale. Una delle priorità che verranno affrontate sarà il sostegno alle imprese sociali e agli Enti di Terzo Settore, attraverso strumenti dedicati che prevedono uno stanziamento di risorse finanziarie. Il supporto all’innovazione per gli Enti di terzo settore si può tradurre, come i dati del censimento ISTAT dimostrano, in buona occupazione, femminile e di alta qualificazione. Una delle operazioni che metteremo in campo è il sostegno all’avvio e al rafforzamento di attività imprenditoriali che producono effetti socialmente desiderabili e beni pubblici prevendo, tra l’altro, il cofinanziamento alla riqualificazione di spazi fisici pubblici inutilizzabili messi a disposizione alle imprese sociali per lo svolgimento di attività imprenditoriali di interesse della collettività.

In tale contesto un altro obiettivo sarà il potenziamento del Fondo rotativo per la Cooperazione per accelerare i processi di innovazione sociale delle cooperative che forniscono servizi alla persona.

Un tema specifico è, poi, quello relativo alla popolazione anziana residente in regione. Il numero degli anziani over 65 è pari al 23,0% del totale a fronte di un dato nazionale del 22,8%, che decresce significativamente nelle regioni meridionali (20,9%). Il dato, però, non rappresenta pienamente il fenomeno di progressivo invecchiamento della regione se non si confronta con l’indice di invecchiamento, il peso, cioè, della popolazione anziana su quello under 14 anni, che presenta per il 2018 un gap di circa 20 punti da quello nazionale (192.6 in Basilicata e 172.9 in Italia) e di quasi 40 punti da quello delle Mezzogiorno (154,2). È necessario, quindi, potenziare gli strumenti già messi in campo a favore degli anziani, sperimentando soluzioni innovative e integrate nella logica della cosiddetta “silver economy”, un settore emergente che, secondo stime di Itinerari Previdenziali, varrebbe potenzialmente più di 43 miliardi all’anno di nuovo valore aggiunto. La parola d’ordine è quella di facilitare e promuovere un buon invecchiamento presso il domicilio attraverso la messa a sistema di servizi e interventi orientati a rispondere ai bisogni specifici delle singole comunità (es. lavanderia, pasti a domicilio, servizi a carattere residenziale o semiresidenziale in alternativa alla casa di riposo, allestimento di spazi dedicati agli anziani con orti e luoghi per socializzazione e auto aiuto, trasporto sociale, etc.). Accanto ai servizi di carattere sociale sopra descritti, saranno previsti strumenti specifici.

Ci impegneremo a sostenere la sperimentazione di nuove formule abitative rivolte alle fasce più fragili della popolazione attraverso un “patto di coabitazione” che potrà riguardare l’attivazione di condomini solidali per disabile e/o anziani, il co – housing per studenti universitari e soggetti titolari di abitazioni a basso reddito, la soluzione abitativa per i nuclei monogenitoriali. Per le famiglie è necessario potenziare quanto già fatto attivando specifici “centri territoriali per la famiglia con un focus specifico sul tema del maltrattamento, dell’abuso e della violenza intrafamiliare”. Lo strumento vigente dei voucher si è mostrato efficace per l’acquisizione di servizi socio educativi destinati ai minori a carico, occorre, quindi, ampliare lo strumento anche per anziani o per persone con ridotte abilità.

POLITICHE PER LA DONNA

Le donne non hanno bisogno di etichette, di salvaguardie, di scorciatoie. Non hanno bisogno di quote che ne stabiliscano un diritto o ne sanciscano un ruolo.

Quel ruolo, le donne, sanno di averlo, e anche la comunità ne conosce bene l’importanza per tutti. Amiche, mamme, mogli, figlie, lavoratrici, collaboratrici, manager, capi, sempre con la stessa caparbietà e la stessa capacità di infondere amore e bellezza in ogni gesto.

Per questa ragione voglio rivolgere alla figura della donna un’attenzione speciale nel mio programma di governo.

Le donne meritano che si dia loro la possibilità di fare. L’opportunità di lavorare, e alle stesse condizioni dei colleghi maschi. La possibilità di essere mamme senza obbligarsi a dover scegliere, per potersi affermare quotidianamente nel mondo, nel lavoro.

Ecco perchè ho fortemente voluto nel programma di coalizione alcune importanti misure per sperimentare forme di lavoro agile, che consentano un’organizzazione migliore del tempo e una conciliazione più semplice tra lavoro e vita privata, ma anche la promozione di nuove assunzioni e regole chiare contro ogni discriminazione. Una misura a cui tengo particolarmente è AsiloMio, un contributo e una semplificazione burocratica per avviare nidi aziendali e domestici.

Migliorare la condizione delle donne, significa promuovere una società più giusta, ma anche una comunità più viva che trovi nella promozione della diversità il suo compimento.   

 

1. misure per sperimentare forme di lavoro AGILE e SMART

favorendo acquisizione di competenze digitali, e capacità di organizzazione e sostenendo le imprese che contemplano forme di lavoro a distanza

2. servizi in termini di asili nido e altri utili alla gestione della conciliazione vita-lavoro

servizi per l’infanzia (nidi e scuole materne, voucher per asili nidi e baby sitter, tagesmutter, nidi aziendali, banche delle ore, monitoraggio con interviste e focus group).”

3. misure che possano favorire il  cambiamento culturale

implementare i congedi prentali, i congedi di paternità, i congedi per i prestatori di assistenza/cura di altri familiari, misure flessibili di organizzazione del lavoro, protezione contro il licenziamento soprattutto per genitori e prestatori di assistenza, incoraggiare l’uso bilanciato dei congedi tra uomo e donna